;Astoria |
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| ”Perfetto” Conclusi allora sogghignando. Parigi, finalmente dopo tanto tempo. Altro che la Scozia, con il suo maltempo e freddo polare e strani cibi a base di vesciche di agnello. Battei le mani come una bambina di cinque, anzi, quattro, anni davanti a un enorme regalo e acchiappai il polso di Draco, trascinandolo fuori da quel vicolo secondario nell’enorme piazza che ospitava quella gigante A puntuta che era il simbolo della capitale francese. I turisti regnavano incontrastati con i loro zainetti zeppi di cartoline, macchinette fotografiche in mano e mini Torri Eiffel attaccate alle chiavi, anche se a quell’ora pareva che si stessero tutti ritirando nei loro alberghi, lasciando un minimo di tranquillitá. La piazza era inoltre piena di negozietti di souvenirs e croissanterie tipiche dove i poveri negozianti si dovevano calare nei panni dello steriotipo pasticcere francese con folti baffi neri e grembiuli immacolati per incantare i visitatori. Continuai a trascinare Draco fino al mio posto preferito, in un’altra piccola stradina piú nascosta che ospitava la piu antica e miglior pasticceria di Parigi, come testimoniava l’insegna attaccata sopra alla porta del negozio. Rossa ed oro, troneggiava sopra a degli stand esterni colmi di baguettes, eclairs, tartes e coloratissimi macaroons paris. Finalmente lasciai andare il polso di Draco e ammiccai a mo’ di scuse ”Fame?”
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