Ronf...fiii...Ronf..fiii...
Eh? Oh , scusatemi. Astoria stava dormendo.
Mi ero addormentata davanti ai compiti di pozioni, quella stupida, inutile materia. Era quella che odiavo di più al mondo, ed era così noiosa che avevo deciso di farci una riflessione- o dormirci sopra- per tre ore di seguito.
Mi svegliai in quel momento, sbattendo le palpebre e sbadigliando. Mi stiracchiai come una gattina, ma non ebbi il tempo di assaporare quella sensazione di dolce stanchezza da dopo-sveglia, perchè allora posai gli occhi sull’orologio alla parete, che ticchettava beato. Erano le 20:30. Ehi, avevo dormito un bel po’.
A quanto pare i compiti di Pozioni erano un ottimo sonnifero.
Ero nei sotterranei, nella Sala Comune di serpeverde, e un freddino aleggiava in quella stanza, nonostante i due camini ai lati della stanza.
Ah...i camini erano spenti. Bene.
Ma, un attimo...
La sala comune era deserta.
Perchè?
Non saranno mica... Porca la puffola. Era proprio il 31 Maggio, la sera della festa di fine anno.
Cavolo cavolo cavolo.
Balzai in piedi e raccattai tutti i fogli, foglietti e papiri di Pozioni, salendo di corsa le scale per arrivare al mio dormitorio.
Come pensavo, la camera era vuota, ma sui letti delle mie compagne di casa erano ammucchiati nastri, calze mezze arrotolate e scatolette di trucchi.
Mi diressi verso il mio armadio, cercando qualcosa da mettermi.
Mia madre aveva mandato un gufo qualche giorno fa, spedendomi qualche vestito per la festa, e qualche scarpa abbinata.
Saltellai in giro su un piede solo, cercando di infilarmi una scarpa e il vestito allo stesso tempo.
Impresa titanica, se volete la mia opinione.
Miracolosamente riuscii nel mio intento e venti minuti dopo stavo salendo le scale dei sotterranei diretta verso la Sala Grande, con indosso un semplice vestitino nero e i capelli raccolti in una complicata crocchia sopra la testa.
Nonostante tutto ero molto allegra, e quando arrivai alla festa, aprii la porta della Sala canticchiando, e sorridendo a chiunque avesse il piaceere di voltarsi a guardarmi.